Yana è un’attrice che ha rinunciato alla propria carriera per sostenere l’attività del marito, esponente di una comunità religiosa. In seguito a un misterioso incidente, il detective che segue le indagini si avvicina sempre più alla donna fino a diventare un’ossessione. Costretta al silenzio in una cultura incapace di proteggere le donne, Yana si troverà a compiere una scelta estrema come moglie e madre nel tentativo di riconquistare la propria libertà.
Un definitivo atto d’accusa contro la violenza sulle donne, il film di Déa Kulumbegashvili trasporta lo spettatore all’interno di tableaux vivants d’intensa bellezza pittorica, per poi scuoterlo in modo provocatorio e originale.